La Opel Ampera è l'esempio tangibile di un cambiamento nella concezione di pensare i veicoli e la mobilità con la svolta verso la propulsione elettrica. Va detto che l'Ampera non riesce ad abbandonare completamente l'utilizzo del petrolio, ma si tratta comunque di un passo importante in questa direzione.

Stiamo parlando di un modello presentato in occasione del Salone di Ginevra 2011, che dispone di batterie a ioni di litio da 16 kWh, oltre che di un sistema di propulsione elettrica alimentato a benzina capace di estendere la propria autonomia.

Insomma la Ampera funziona così: per i primi 40–80  km l’energia viene assicurata dall’elettricità accumulata nel gruppo di batterie agli ioni di litio da 16 kWh. Una alimentazione che grazie all’energia elettrica della batteria, l’Ampera riesce ad emettere CO2 pari a zero. Una autonomia più che sufficiente, in base all'ormai famoso studio indipendente secondo cui l’80% degli Europei percorre meno di 60 chilometri al giorno. E quindi l'Opel Ampera ha una autonomia assolutamente sufficiente a soddisfare le esigenze del pubblico.

Ma cosa succede se il proprietario della vettura ha bisogno di percorrere molti più chilometri? In questo caso l'Ampera dispone di un piccolo generatore di elettricità alimentato a benzina grazie al quale la vettura estende l’autonomia fino a oltre 500 chilometri con il serbatoio pieno.

“Ampera definisce una nuova classe di mobilità elettrica. Nessun altro veicolo garantisce la stessa libertà di trasporto individuale di Opel Ampera,” soiega Alain Visser, Vice Presidente Vendite, Marketing e Postvendita di Opel. “Non siamo scesi a compromessi. L’Ampera è una vettura bellissima, piacevole da guidare e dotata di contenuti premium”.

Video Nuova Opel Ampera 2012: esterni

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