A un anno dall'avvio del progetto Black Point, voluto dall'Ania, sono stati identificati 4.000 zone a rischio della rete viaria nazionale e i ‘punti’ sono ora tutti disponibili online e si possono scaricare sul proprio navigatore satellitare. L'idea è quella di avere una mappa aggiornata continuamente, consultabile da tutti sul sito www. smaniadisicurezza, ma anche spingere le istituzioni a realizzare interventi in grado di risolvere le criticità segnalate. Una mappa in tempo reale dei Black Point stradali, ovvero di quei punti a più alta probabilità di incidente.
In dodici mesi sono arrivate migliaia di segnalazioni idetificate poi con il 4.000 black point, collegati a problemi di fondo stradale sconnesso (47,4%), incroci pericolosi (21,9%) e problemi di segnaletica (14,9%) spesso responsabili di incidenti. Non solo: sono stati registrati 2.053 black point su strade urbane (50,6%) , 1.816 su strade extraurbane (44,8%) e 144 su tratti autostradali (3,5%) . Le segnalazioni sono pervenute per il 46,2% dal Nord Italia , per il 23,5% dal Centro e per il 30,3% dal Sud.
Al progetto della fondazione Ania hanno preso parte anche le compagnie di assicurazione che hanno svolto il loro lavoro essenzialmente in due direzioni: hanno realizzato una prima mappatura dei punti critici delle strade italiane e mostrato un esempio di efficace partenariato tra pubblico e privato. Tutto questo per evitare che i disagi delle condizioni delle strade contribuiscano a creare problemi ai guidatori e per cercare di contribuire alla soluzione dell’incidentalità stradale derivata da disagi sulle nostre strade.