Dopo Milano, Torino, Bergamo e comuni affini, anche Pescara ha aderito al blocco del traffico in programma per domenica 28 febbraio. Domani partirà una campagna serrata di informazione per comunicare ai cittadini questo programma e il sindaco, Luigi Albore Mascia, ha evidenziato che Pescara è l'unica città del centrosud ad adottare una iniziativa del genere, ha chiesto la massima collaborazione dei pescaresi, assicurando che l'obiettivo non è quello di fare contravvenzioni. Anche il comune di Udine aderisce al blocco delle auto per Domenica 28 febbraio. "Sebbene se la situazione nella nostra regione è meno grave che in altre aree del Nord Italia”, ha detto il sindaco Honsell.
Nel frattempo, alcuni comuni che avevano detto si sembrano fare marcia indietro. Per quanto riguarda la provincia di Milano, solo due comuni, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, entrambi guidati da giunte di centrosinistra, hanno deciso di aderire al blocco totale del traffico per domenica prossima. Tutti gli altri 132 comuni della provincia, molti guidati da sindaci del Pdl, non aderiranno al blocco.
Bergamo e i 36 paesi della Zona A1, cioè quella a criticità ambientale (in genere a ridosso del capoluogo), hanno invece detto di sì, mentre altri, come Padova, aderiscono con perplessità. Il sindaco della città veneta, Flavio Zanonato, non appoggia pienamente il piano ma pensa che il blocco del traffico abbia un aspetto educativo e che serva a fare acquisire alla cittadinanza una consapevolezza del problema dell'inquinamento. Anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ritiene che la decisione del blocco totale del traffico non sia risolutiva, ma è comunque l'unica alternativa che hanno le amministrazioni cittadine. "Io ho sempre sostenuto che il blocco delle auto non serve, ma i sindaci non hanno alternative. Siccome secondo la legge si devono prendere provvedimenti quando l'inquinamento sfora le soglie consentite, quello più facile è fermare il traffico”.
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