Il mercato europeo dell'auto ha chiuso il 2009 decisamente in negativo, registrando -1,6% nelle immatricolazioni di veicoli nuovi che nell'anno della crisi sono stati 14.481.545 contro i 14.717.358 del 2008. Ma questo calo era ampiamente previsto, tanto da portare anche all’idea degli incentivi varati dai governi dei principali paesi europei, allungati fino al 2010, grazie ai quali è stato evitato il disastroso crollo. Se, anzi, se si guarda ai dati registrati nell’Europa Occidentale si vede come il consuntivo dell’intero 2009, pari a 13.632.918 immatricolazioni, sia cresciuto dello 0,5% rispetto al 2008.
L’impatto degli incentivi statali è stato decisamente evidente se si analizza l’andamento dei singoli mercati: in Germania e in Francia si sono registrati cali decisamente contenuti nei primi mesi dell’anno e la ripresa si è delineata già dalla primavera. In Italia, gli effetti positivi sono arrivati nel secondo semestre; nel Regno Unito e in Spagna, solo ultimi gli mesi dell’anno hanno prodotto i loro frutti.
Le performance migliori, invece, riguardano i gruppi che offrono nella loro gamma un numero significativo di modelli che hanno potuto beneficiare degli incentivi (citycar e compatte). Nel 2009 Fiat ha registrato il maggior incremento (+6,3%), seguito da Renault (+3,9%), Ford (+2%) e Volkswagen (+0,7%). E, in questo contesto, la Fiat è rimasta stabile al sesto posto nella classifica per quote di mercato, ma ha raggiunto un buon 8,7%. Renault è salita al quarto posto (9,2%) scalzando GM, al quinto (8,9%) e BMW e Toyota adesso sono rispettivamente all'ottavo (-13,6%) e settimo posto (-4,7%).