• Giovedì 26 Marzo 2015 alle 10:59
Bollo: richiesta esenzione di tre anni per veicoli eco. Aperture dal viceministro Morando

Dopo il caos scatenato dal pagamento del bollo auto sulle auto storiche con più di 20, novità decisa dalla nuova Legge di Stabilità che ha fissato l'esenzione solo per le auto 30ennali, adesso di apre un nuovo capitolo: quello che chiede l'esenzione dal bollo per tre anni per i veicoli ecologici. Alla novità ha aperto il vice ministro dell' Economia Enrico Morando che, insieme al vice ministro per lo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, al Sottosegretario al ministero dell'Ambiente Barbara Degani e al presidente della Commissione Attività produttive della Camera Guglielmo Epifani, ha partecipato al convegno 'Automotive: progettare il rilancio', organizzato dall'Associazione nazionale della filiera automobilistica per delineare con i rappresentanti di Governo e Parlamento un progetto di rilancio per un settore strategico del manifatturiero italiano.

La filiera produttiva automotive nazionale (con 401.317 autovetture prodotte nel 2014) comprende 3.200 imprese, occupa 275.000 addetti (il 7% del manifatturiero), ha un fatturato di 88 miliardi di euro (il 5,5% del Pil), investe 3 miliardi di euro all'anno in ricerca e sviluppo e contribuisce al gettito fiscale nazionale per il 16%. E Anfia ha avanzato diverse proposte per alleggerire la fiscalità di settore, dall'innalzamento della quota di deducibilità delle auto aziendali per adeguarla alla media europea, all'abolizione dell'Ipt e del superbollo. Per Morando, realizzarle tutte, “significherebbe arrivare a cifre insostenibili per il bilancio pubblico in questo momento. Bisogna scegliere e il buon senso suggerisce di scegliere l'esenzione del bollo di tre anni per i veicoli ecologici perchè richiederebbe risorse relativamente ridotte, intorno ai 40 milioni di euro e porterebbe vantaggi a tutto il sistema Paese con un miglioramento dell'aria significativo in termini progressivi”.

Inoltre, ha precisato, “Le risorse necessarie per i primi anni sarebbero a costo zero il primo anno, di 14 milioni di euro nel secondo e di 27 milioni nel terzo. A regime sarebbero 40 milioni. Anche queste sono risorse importanti ma possiamo metterci al lavoro per formalizzare sul terreno tecnico una soluzione adeguata e farla entrare nei provvedimenti della sessione di bilancio 2015-2016”.

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