• Lunedì 21 Settembre 2015 alle 9:59
Rc auto: dal 18 ottobre non sar?á pi?? obbligatoria esposizione contrassegno. Sar?á tutto digitale

Novità in arrivo per le Rc auto: dal prossimo 18 ottobre, infatti, non sarà più obbligatorio esporre il contrassegno di validità della propria assicurazione, tutto diventerà infatti digitale. Il controllo della copertura sarà, infatti, effettuato attraverso la verifica della targa, nel corso dei posti di blocco attuati dalle Forze dell'Ordine o utilizzando i dispositivi di controllo a distanza come i tutor, gli autovelox e le telecamere posizionate in prossimità dei varchi ZTL che abbineranno automaticamente la targa con il registro delle polizze assicurative RC Auto.

L’Ania specifica, inoltre, che si potrà verificare rapidamente quali veicoli sono in regola e quali circolano senza copertura e sarà più facile contrastare l'evasione assicurativa. Rispetto alla possibilità di falsificazione dei contrassegni cartacei, con  i controlli elettronici sarà quasi impossibile circolare sprovvisti di copertura assicurativa senza essere individuati dalle forze dell'ordine. Starà a loro verificare se il numero di targa è presente nella banca dati dei veicoli assicurati istituita presso la Motorizzazione civile. Ciò significa che ogni volta che verrà stipulata una nuova polizza o verrà effettuato un rinnovo, la compagnia di assicurazione dovrà inviare le informazioni alla banca dati delle coperture assicurative creata dall'Ania e denominata Sita.

Dal sistema Sita, le informazioni confluiranno nel database della Motorizzazione civile che contiene i dati sui veicoli immatricolati e l'incrocio delle informazioni contenute nelle due banche dati permetterà alle Forze dell'ordine di sapere in pochi secondi chi è regolarmente assicurato e chi è invece sprovvisto di assicurazione. Nella prima fase di attuazione della nuova disciplina, in via sperimentale, le compagnie continueranno a consegnare agli assicurati il tradizionale tagliando di carta. Chi circola sulle strade italiane senza assicurazione rischia una multa da 841 a 3.366 euro.

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