Secondo recenti indagini, le city car sarebbero le auto in assoluto più economiche nel consumo di carburante seguite da molte utilitarie piccole e grandi con motori diesel e bassa cilindrate. L’aumento del prezzo dei carburanti a portato, nel tempo, a preferire diesel e gpl che consentono un risparmio non solo per quanto riguarda i prezzi, ma anche per quanto riguarda l’emissione di sostanze inquinanti l’ambiente. Il caro benzina ha frenato i consumi e molti automobilisti hanno iniziato a preferire i motori turbodiesel. E il calcolo dei consumi è oggi preferibilmente da operare su una percorrenza non in litri per 100 km ma in base ai km per litro. Così si tende, infatti, a percepire meglio il risparmio ragionando in km percorso per ogni litro di carburante rispetto al numero di litri necessari per percorrere 100km.
L’affermazione dei piccoli diesel ha una data precisa, che risale al 2003 quando Casa Fiat propose sul mercato automobilistico il 1.3 Jtd 16V Multijet, un motore compatto, leggero, silenzioso, economico e poco inquinante. L’anno appena passato, il 2007, ha contato il il 55,7% delle auto nuove vendute in Italia diesel, meno, tuttavia, del 2005 (58,5%) e del 2006 (58,1%). Ma negli ultimi tempi, anche l’aumento dei costi del diesel ha notevolmente ridotto l’interesse per le turbodiesel di piccola taglia, nonostante i produttori continuino a puntare su questi modelli per le vendite. Interessanti da riportare sarebbero gli esempi di Mazda2, Suzuky Slpash e Kia Picanto.
Tutti e tre i modelli proposti riportano prezzi e consumi sicuramente minori e più contenuti rispetto alle stesse versioni a benzina. In tutti e tre i casi, il punto di pareggio richiede la percorrenza di molti chilometri l’anno in più rispetto all’equivalente versione a benzina. Senza contare che, se si punta a limitare i costi di gestione, la concorrenza al diesel tra le piccole viene ora anche dal Gpl.
Video: Caro Benzina