Che la Mini sia un’auto di successo non è cosa che desta dubbi: nello stabilimento di produzione a Oxford vengono costruite 200.000 Mini all’anno e il traguardo del 2008 è fissato in 240.000 unità. In Italia se ne vendono circa 20.000 all’anno, quota considerevole, considerando che il target primario della Mini è l’acquirente inglese.
A spingere ulteriormente verso l’alto la quota di mercato sarà l’introduzione del nuovo motore diesel, che, se da una parte rinnova quello già montato sulla One, è un’assoluta novità per la Cooper che fin qui è stata proposta solo con motorizzazione a benzina. Si tratta di propulsori di grande energia, capaci di sprigionare 95 cavalli nella One e 110 nella Cooper. Il consumo, rispetto al precedente diesel della One risulta ritoccato in positivo, mentre le prestazioni appaiono più brillanti.
La trasmissione si basa su un cambio a 6 marce, che però può essere sostituito con un automatico con controllo mediante palette al volante.
Quest’ultimo sulla One è disponibile immediatamente, mentre sulla Cooper verrà installato a partire dal prossimo agosto. Anche il telaio è stato migliorato, per rendere ancora più eccellente l’aderenza e il comportamento su strada della vetturetta, che da molti è stata paragonata a un go-kart.
Entro la fine dell’anno farà la sua comparsa sul mercato anche la Clubman, la versione allungata della Mini che vuole imitare una station wagon in piccolo. Si dovrà invece attendere il 2009, verosimilmente, per ammirare la nuova cabrio.
I prezzi: la One può essere acquistata da 17.600 fino a 20.700 euro con l’allestimento più completo, mentre per la Cooper bisogna spendere tra i 21.000 e i 23.600 euro.
Prova su strada della Bmw Mini Cooper Diesel
Spot della BMW Mini Cooper D