L’attesa e la curiosità per l’uscita della nuova Alfa MiTo ha infiammato i cuori di tutti fino al momento del suo debutto che, come ci si aspettava, ha strabiliato. Ma lo stupore e la meraviglia destata da questa vettura, a parte per un design, una linea e motori da fare invidia a molte nuove nate sul mercato dell’auto, sono derivati anche da una grande novità introdotta dalla MiTo: la solidarietà.
Alfa Romeo, e il gruppo Fiat nella sua interezza, hanno infatti predisposto la MiTo secondo i criteri del “Programma Autonomy”, quello che permette l’installazione di alcuni degli ausili alla guida indispensabili ai guidatori disabili. A titolo di esempio, la MiTo può essere allestita con acceleratore a semicerchio posto sopra il volante, con una leva del freno a braccio lungo completa di blocco freno e clacson, o ancora con la cosiddetta servofrizione elettrica, che assimila le caratteristiche di un cambio automatico e che consente di cambiare marcia grazie ad un pulsante posto sulla leva del cambio.
La cosa interessante è che Alfa offre anche la possibilità di poter smontare i dispositivi speciali stessi, così da poter eventualmente rivendere l’auto sia attrezzata sia come vettura normale. Nel 2007, in Italia, il gruppo Fiat ha venduto più di 11 mila vetture allestite in base al Programma Automomy e ha messo in piedi una rete di 18 Centri di Mobilità sul territorio nazionale per aiutare i clienti di questo programma nell’iter burocratico, legale e tecnico.
Video: Alfa MiTo
1 COMMENTO
vale
06/05/2010 alle 23:27:151 semplice discriminazione... perche mai un'invalido d'artoprotesi a 23 anni(io) che per il momento non è visibile agl'occhi degl'altri devo obbligat montare 1 di questi dispositivi x avere le agevolazioni fiscali? dov'è la mia privacy xchè devono sapere a tutti che sono 1 invalido?