La buona notizia della Fiat Panda 4x4 fa da contraltare alla cattiva novella che la produzione nello stabilimento di Pomigliano d'Arco in porvincia di Napoli è destinata ancora a uno stop.
Uno stop che segue quello già avvenuto tra il 20 e il 31 agosto. Niente lavoro anche dal 24 al 28 settembre e dall'1 al 5 ottobre. La decisione, figlia della crisi, è dell'amministratore delegato del Gruppo torinese, Sergio Marchionne.
Tutto dipende ovviamente da esigenze economiche causate da una "persistente situazione di crisi del mercato automobilistico europeo e italiano".
Notzia che ovviamente lascia sconcertati i sindacati e i lavoratori: "L'annuncio della nuova cassa integrazione allo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco è la conseguenza della drammatica crisi che sta vivendo l'intero comparto, non solo in Italia".
Se Pomigliano piange, da altre parti non si ride. Anche a Cassino per ottobre sono previsti due giorni di cassa integrazione ogni settimana, mentre va peggio a Piedimonte San Germano dove addirittura si profila una drammatica chiusura:
"Siamo preoccupati e temiamo un ulteriore aumento della cassa integrazione - ha detto a RaiNews24 il segretario provinciale della Fiom di Frosinone, Arcangelo Compagnone -. Senza la produzione di nuovi modelli non si supererà questa fase delicata allo stabilimento di Cassino. Serve un piano industriale che indichi investimenti e tempi certi. Lo stato delle cose ci fa temere un peggioramento della situazione. Non ci sono segnale positivi e abbiamo chiesto l'intervento del governo per capire le reali intenzioni dell'azienda".
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