Il caro benzina ci ha accolti al rientro delle vacanze come mai avremmo voluto, con una media nazionale che ha sfiorato oltre i due euro per litro, rendendo davvero un incubo fare il pieno. Insomma in tempi di crisi, dover utilizzare spesso l'automobile si trasforma in un vero e proprio salasso che costituisce una delle principali spese mensili di una famiglia.
Secondo i dati ufficiali della Commissione europea sui prezzi dei carburanti del 20 agosto, è emerso come l’Italia abbia la fiscalità più alta sulla benzina. Siamo arrivati alla cifra record di 1,064 euro/litro, comprese le addizionali regionali. Il che comporta che in Italia siamo arrivati ad avere il secondo prezzo più alto, 1,847 euro/litro, dopo la Svezia.
Il problema è che i redditi medi degli italiani non sono minimamente paragonabili a quelli degli svedesi, e dunque un pieno da noi costituisce un salasso, mentre in Svezia è comunque una spesa sostenibile senza troppi problemi.
Franco Ferrari Aggradi, presidente di Assopetroli Assoenergia, spiega: "Anche la Bulgaria dopo la Francia si pone il problema del caro carburanti e parla di revisione del sistema delle accise che dovrebbe però avvenire in accordo con l’Unione europea. Invece, il nostro Governo di tecnici si ostina a non voler vedere la stretta relazione tra costo dei carburanti e ripresa economica e non ascolta nessuno".
E all'orizzonte ci sono anche gli stop agli sconti weekend di molti distributori, che per numerosi italiani erano stati una bella boccata d'ossigeno.
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