Il costo del carburante non accenna a calare nonostante il trascorrere dei mesi e le prime settimane del 2013 hanno confermato per gli italiani la difficoltà a gestire una spesa che per molti sta diventando insostenibile.
Chi ha la fortuna di usare poco l'automobile avverte meno il peso di un costo eccessivo, mentre chi ha la sfortuna di avere la necessità di spostarsi continuamente senza rimborso sa che alla voce carburante la cifra p davvero alta.
A dicembre il gettito fiscale di benzina e gasolio è sceso del 7,2%. A tal proposito, Federauto, l'Associazione che rappresenta i concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, camion e autobus, spiega che questo dato non deve essere ignorato, dal momento che si tratta della "ennesima conferma di una nefasta gestione di tutto ciò che riguarda l'automotive adottata in particolare dall'ultimo Governo". "Ai 2,6mld di euro che quest’anno rischiano di mancare all’appello come conseguenza al calo del gettito dei carburanti, si aggiungono i 3 miliardi di euro di mancati introiti per lo Stato nel 2012 (tra Iva e tasse varie) perché gli italiani non comprano più autoveicoli - ha detto il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi - . Ai ‘signori delle tasse’ sta tornando indietro un boomerang di dimensioni colossali, e la notizia di oggi è la riprova che le tasse stanno uccidendo i consumi devastando l'occupazione nel nostro settore, fatta di 1,2mln di addetti. Ci rivolgiamo perciò ai partiti impegnati nella tornata elettorale - ha concluso Cesare De Lorenzi, neo vicepresidente della Federazione - al fine di comprendere se anche dal prossimo esecutivo si persevererà con il Risiko sugli autoveicoli o qualcuno, come speriamo, abbia intenzione di attuare programmi più costruttivi in favore della nostra filiera, e quindi dell'intero Paese".